# Articoli di una coach, counselor e mentore-ex manager

Il disprezzo che origina il cambiamento

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A proposito di Parole O-stili (www.paroleostili.com) di cui si è parlato oggi a Trieste… e di emarginazione di una minoranza linguistica, personalmente non ho vissuto l’odio dei friulani per il mio essere di minoranza slovena, delle valli del Natisone (Udine).

Odio no, disprezzo invece sì, l’ho sentito sulla mia pelle. Già in famiglia. Almeno in quella metà che dall’inizio degli anni ’60 rinunciò a parlare “po domaçim” in pubblico e iniziò friulanizzare la parlata, con molta improvvisazione e con soluzioni anche esilaranti in cui la domanda :”quali vetri?” si poteva tradurre con un improbabile “kéris (slo: kere) véris (fri)” 😉

Il disprezzo non fa sentire accolti. Mai. Anche se tutti ridono e solo tu non te la senti di ridere.
E quando il disagio che si percepisce è troppo, forse è meglio allontanarsi. Prendere altre strade. Aprire il più possibile i propri orizzonti. Imparare altre lingue. Conoscere altre culture. Apprendere altrove l’arte dell’accoglienza. Imparare ad aiutare gli altri ad affrontare simili o altre difficoltà della vita.
E poi tornare, forti del nuovo bagaglio, e, ritrovando l’immutato disprezzo, accettare che sì, è vero, la storia non si può cambiare e gli altri non si possono cambiare, ma io sì posso cambiare me stessa e costruire il mio destino e posso aiutare altri a cambiare se stessi e a costruire il loro destino.
E così ho fatto.
Grazie alla vita! …Hvala. Thanks. Gracias. Dankeschön.

“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” (Mahatma Gandhi)