# Articoli di una coach, counselor e mentore-ex manager

Saper stare insieme verso un obiettivo comune

Credo nell’essere umano e nella capacità di ciascuno di metter a buon frutto le proprie risorse, anche le più nascoste, per il benessere personale e della comunità in cui vive. Credo che per ottenere qualcosa di più sia necessario essere disposti a dare e a fare insieme. Per questo, nel tempo, ho fatto parte di diverse associazioni pre-organizzate e gruppi di vario tipo creatisi spontaneamente. Ed è sempre per questo che ho accolto l’invito a candidarmi per una lista civica nel comune in cui risiedo, anche convinta da un programma concreto, con una visione illuminata che unisce il territorio alle persone, coinvolgendo i cittadini in un ruolo attivo per la cura e lo sviluppo del bene comune.

Credo nei gruppi di lavoro, perché, al di là delle capacità, potenzialità e genialità di ciascun individuo, è solo insieme che si possono creare le più grandi cose, generando, al contempo, un flusso di energia benefica che va oltre il singolo e gli ritorna potenziata. L’energia che si genera in gruppo è potente quando è finalizzata a concretizzare una visione condivisa, a realizzare un obiettivo comune, che racchiuda armoniosamente gli obiettivi individuali, come verdi piselli in un unico baccello.

Questo è l’ideale a cui tendo, sia quando coordino gruppi di lavoro che quando ne prendo parte.

Ritengo che un gruppo abbia bisogno di diversi ingredienti per muoversi coerentemente verso una meta comune:

1 – Visione condivisa. In un insieme di individui con diverse esigenze, motivazioni e aspirazioni, che si riuniscono perché attratti da un catalizzatore comune, la medesima cosa stimola ciascuno in modo diverso e muove aspettative che possono essere addirittura divergenti. Per questo, al di là dell’insegna di un’associazione o di uno slogan politico, è necessario riuscire a convergere insieme verso motivazioni comuni, che consentano di costruire una visione condivisa di ciò che si vuole realizzare insieme, con l’impegno del singolo, e pur mantenendo ciascuno la propria individualità.

2 – Programma comune. I valori, i contenuti e gli ideali attorno a cui si è formato il gruppo vanno approfonditi insieme, studiati, conosciuti, in modo da creare il tessuto connettivo di una nuova entità, in cui tutti i membri possano riconoscersi, insieme a chi “c’era fin dall’inizio”, e identificarsi anche quando interagiscono con l’esterno.

3 – Relazioni, alleanze e convivialità. Un altro tessuto che va alimentato e fatto crescere è quello delle relazioni tra i membri del gruppo, sia per consolidare le affinità, anche tramite alleanze intra-gruppo, che per aumentare l’inclusione e il senso di appartenenza di ciascuno. Inoltre, svagarsi e divertirsi in compagnia è un meraviglioso collante dello stare insieme tra esseri umani.

4 – Competenze, leadership e partecipazione. Conoscere la specialità di ciascun membro del gruppo consente di metterla a miglior frutto a beneficio del singolo, che si sente appagato mentre contribuisce, e di tutti gli altri, che si possono a loro volta concentrare sulle loro di specialità. Chi si propone come referente del gruppo, ha il compito di esercitare la leadership, eventualmente anche attraverso un ampio uso della delega, per dare risalto e canalizzare talenti e competenze individuali.

5 – Comunicazione – Intorno al programma comune, e per mantenere la rotta verso la visione condivisa, va costruita e mantenuta viva una comunicazione coerente agli obiettivi concordati, sia tra i membri del gruppo che verso l’esterno.

Oltre ad essere applicabili ai gruppi in ambito lavorativo e sociale, credo che questi siano gli elementi fondamentali di una buona riuscita “insieme” anche in quei micro gruppi rappresentati dalle relazioni di coppia, con qualche dovuto ritocco, e aggiungendo buone dosi di amore, complicità, rispetto e sincerità.

Liana Dugaro